Sudan è morto, era l’ultimo esemplare di rinoceronte bianco settentrionale, per “complicazioni legate all’età”.
La morte dell’animale non è stata inaspettata, le cause sarebbero l’età e un’infezione che lo aveva colpito da qualche giorno, causandogli disturbi alla schiena e alla gamba destra. Gli operatori del Ol Pejeta Conservancy, in Kenya, hanno deciso di procedere alla soppressione per evitare ulteriori sofferenze e un peggioramento del suo stato di salute.
Sudan è morto: due esemplari donne sono la speranza della specie
La speranza della salvaguardia della specie restano Najin e Fatu, due esemplari donne che insieme a Sudan e ad un altro rinoceronte maschio (morto qualche anno fa) erano arrivate allo zoo nel 2009.
Gli animalisti sono in lutto, ma si accende la speranza che i campioni di sperma di Sudan possano portare al proseguimento della specie.
Tra la fecondazione in vitro e la maternità surrogata le possibilitá sono diverse. Ad occuparsi degli sperimenti saranno la Avantea di Cremona, l’istituto IZW di Berlino e il kenya Wildlife Service.
Sudan è morto: “è crisi della biodiversità”
Isabella Pratesi, la direttrice Conservazione WWF Italia ha detto: ”La scomparsa di Sudan non può non essere un momento di attenta riflessione sulla gravissima crisi della biodiversità e la perdita di specie che il pianeta sta subendo. Nessuno potrà restituirci l’unicità di questi animali, che come tasselli di un enorme mosaico compongono l’incredibile varietà della vita sulla terra. Rinoceronti, elefanti, tigri e altre specie meno conosciute sono vittime innocenti dei crimini di natura. La morte di Sudan segna non solo la fine della strada per una delle 5 sottospecie, ma è anche il simbolo della inaccettabile velocità con cui stiamo perdendo la biodiversità del nostro pianeta. La nostra azione ha amplificato forse anche di 1.000 volte il normale tasso di estinzione delle specie sulla terra, tanto che gli scienziati parlano ormai di sesta estinzione di massa”.
Il bracconaggio è la causa principale delle estinzioni
Toni malinconici si abbattono sul mondo naturale, se l’inseminazione non dovesse funzionare le generazioni future non potranno più vedere dal vivo un esemplare di questa specie.
Nel 1960 i rinoceronti bianchi settentrionali erano circa 2000, in 58 anni sono stati decimati a causa di problematiche legate all’habitat e al bracconaggio.
L’equipe di Ol Pejeta ha dato un ultimo saluto a Sudan , dalla riserva a 200 km a nord di Nairobi: “Sudan ha fatto crescere nel mondo la consapevolezza della situazione in cui si trovano non solo i rinoceronti, ma anche le altre migliaia di specie a rischio estinzione a causa dell’uomo e delle sue attività”.