Giorgio schioccò le dita, il ragazzo si svegliò. Stava sognando. Non fu mai cosi felice di essere lì, un altro giorno in mezzo al mondo, di passaggio.
Andò da lei, nell’altra stanza, quella sera l’aveva sgridata per colpa di una macchia sospetta sul suo vestito, era solo dentifricio.
Ma lui era paranoico. Non voleva più esserlo.
Sul comodino un anello aperto alle due estremità e un biglietto: voglio essere libero di amarti.
Non schiavo del tuo amore, e tu non sarai mai schiava del mio. Voglio amarti ogni giorno così. Perdonami.
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