Scoprite se siete anche voi affaticati cronici

Dopo una giornata di lavoro, una corsa per restare in forma, o aver speso il proprio tempo a coltivare le proprie passioni, è normale e fisiologico sentirsi un po’ stanchi. Ma se anche dopo un periodo di relax e una bella dormita la stanchezza persiste, forse qualcosa non va.

Potrebbe, infatti, trattarsi di sindrome da affaticamento cronico (CFS), un disturbo che va ben oltre la semplice spossatezza. La CFS implica una fiacchezza generale e perenne, dura almeno sei mesi e manifesta sintomi ben specifici: difficoltà di concentrazione e memoria, dolori alle ghiandole linfonodali, muscolari e articolari e cefalea. Per capire se si soffre di questo disturbo, dopo aver appurato di avere almeno quattro dei sintomi elencati, basta fare una diagnosi specifica di CFS.

Generalmente, a soffrirne sono gli adulti tra i 20 e i 40 anni, soprattutto le donne. Il problema principale di questo disturbo è che ogni attività, vuoi fisica, vuoi intellettuale, viene svolta sempre con grandi sforzi, incidendo anche sui risultati finali.

Le cause della sindrome da affaticamento cronico non sono ancora del tutto chiare, ma sembra che i pazienti si rimettano entro cinque anni. Ovviamente, tra i primi rimedi vengono in mente antidolorifici, immunomodulatori e integratori, ma esistono anche dei rimedi naturali.

Uno studio della Università di Hull suggerisce di introdurre del cacao amaro nella propria dieta. Secondo i ricercatori, 20 grammi circa di cioccolato fondente, ricco di antiossidanti e polifenoli, ridurrebbero l’astenia e migliorerebbero l’umore dei malati.

Tra i rimedi più noti c’è anche l’introduzione nella propria dieta delle barbabietole. Grazie all’effetto antiossidante ed energizzante dei suoi nitriti, la barbabietola stimola il cuore e i muscoli a lavorare meglio. Infine, un rimedio meno noto: la Banksia Robur, un fiore australiano. Sembra che alcune gocce della sua essenza aggiunte nella vasca da bagno aiuterebbero a rilassarsi e a ritrovare le energie.

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