Completamente impreparata a questo momento, ha cominciato a chiamare il suo fidanzato Aaron che era fuori per lavoro: 76 chiamate in 30 minuti.
Non riusciva a muoversi.
Nikki racconta: “provavo uno spasimo così forte che sentivo la necessità di spingere per lenire il dolore”.
“Dopo tre spinte è uscito mio figlio!”
“Dopo aver telefonato per mezz’ora ad Aaron, alla fine lui mi ha richiamato dicendomi che era in viaggio e mi ha chiesto chi ci fosse accanto a me, visto che sentiva un pianto in sottofondo. Gli ho risposto semplicemente “È tuo figlio”.