Orologi in ritardo di sei minuti, gli apparecchi elettrici che scandiscono il tempo hanno accumulato sei minuti di ritardo. Il fenomeno è iniziato all’inizio dell’anno e deriverebbe da un’alterazione nella rete elettrica europea. La causa sarebbe il conflitto tra Kosovo e Serbia.
“Prosecuzione della deviazione di frequenza, originata in Serbia/Kosovo, nella rete elettrica continentale europea” riporta il comunicato che ha reso fin da subito la notizia mediatica.
Orologi in ritardo di sei minuti:la frequenza elettrica non è raggiunta
A diffondere le informazioni sul disagio è stato l’Entsoe, l’European Netword of Transmission System Operators for Electicity, cioè l’organismo che rappresenta gli operatori di reti elettriche in 25 nazioni europee. La disputa tra i due stati sta passando attraverso gli orologi, le radiosveglie, i forni a microonde, i timer dei termosifoni all’interno delle nostre case e per comprenderne le ragioni si devono approfondire alcune dinamiche.
L’Entsoe spiega che la frequenza di elettricità europea è di 50 Hertz, un valore medio che deve essere raggiunto per ottenere stabilitá.
Il Kosovo tuttavia si è rifiutato di generare il quantitativo di elettricitá necessario a raggiungere il valore in Hertz e la Serbia di contro non ha voluto compensare il deficit, seppure la legge glielo imponga.
Orologi in ritardo: la causa è un conflitto politico
Sono dieci anni, dalla secessione del Kosovo, che i due stati vivono un’altalena politica fatta di scontri e tensioni.
Sei minuti nell’orologio possono sembrare un elemento sottovalutabile ma il pensiero che una disputa tra due stati possa generare disagi in tutto il continente lascia da pensare. L’Etsoe ha denunciato il problema affermando che “urge una soluzione politica”.
La portavoce dell’Etsoe, Susanne Nies ha rassicurato che il disagio è stato bloccato, sottolineando tuttavia il bisogno di energia in eccesso nel sistema.
Non resta che correre ai ripari e correggere l’imperfezione manualmente. I ritardatari cronici potrebbero trarre vantaggio dal disagio e lasciare gli apparecchi come sono, in modo tale da recuperare sei minuti (d’anticipo) sul tempo effettivo del ritardo.
Del resto, “di necessitá virtù”.