3. Continuano a darsi delle arie, anche se non hanno alcun motivo per farlo.
Sono quelli che scrivono “Sono addolorata per la morte di questa famosa agente letteraria.
Ha bocciato il mio primo romanzo, ma mi ha inviato un biglietto di incoraggiamento che diceva: “Continua a scrivere”.
Ecco un link al mio romanzo autopubblicato, che dedicherò a lei per avermi aiutato a riconoscere il talento che era in me”.
4. Leggete tra le righe, ci sono cose che non dicono.
“Il mio maritino ha voluto che facessi una pausa e mi concedessi un picnic con lui. Che ragazzo!” in realtà significa: “Abbiamo appena disinfestato casa e dovevamo uscire, ma questo vecchio spilorcio ha insistito perché prima preparassi dei panini.
Ed ora eccoci al parco, mangiati vivi dalle zanzare”.
5. C’è qualcosa che non va se non si mostrano mai nella foto profilo.
Il social si chiama FACEbook, giusto? Non si chiama “IlmiogattoBook”.
Facebook è dove i vecchi amici del liceo possono ritrovarsi. Che conclusione dovremmo trarne? Se le foto vengono condivise per farsi riconoscere, forse queste persone non vogliono che qualcuno le veda.