Una bambina di 11 anni ha salvato il nonno colpito da un infarto.
Si chiama Eva. Qualche giorno prima del malore, il suo professore di ginnastica le aveva insegnato come fare una rianimazione cardiopolmonare.
Una pratica che si rivelerà la più importante per un nonno e una nipote.
Non era la prima volta che succedeva. Il cuore del nonno traballava da tempo.
Era da poco tornato a casa dall’ospedale, dopo aver avuto un leggero infarto.
L’allerta era alta, ma nessuno è mai davvero preparato quando arriva la botta.
Era notte e la ragazza si trovava nella sua stanza per fare i compiti quando, improvvisamente, sentì la nonna urlare dal piano di sotto. Il nonno sta male.
Aveva appena avuto un infarto. Era a terra. Eva ha chiamato l’ambulanza.
I medici al telefono diedero alla bambina le indicazioni sul da farsi.
In realtà, Eva sapeva cosa fare. Il suo professore di ginnastica aveva spiegato alla sua classe come realizzare un massaggio di rianimazione.
Afferrò il polso del nonno, per capire se pulsava. Non sentì nulla. Suo nonno non respirava.
La bambina iniziò a realizzare la rianimazione per dieci minuti, senza fermarsi.
Nonno Manuel non deve morire. Si svegliò diverse ore dopo, in ospedale: gli venne raccontato quanto accaduto, che sua nipote le aveva salvato la vita.
La bambina raccontò tutto a scuola. Quando il suo professore sentì la storia, non poté evitare di emozionarsi e piangere di gioia.