La cerchia di terrore e vergogna nella quale Michela si è trovata potrebbe essere ben più ampia, i carabinieri sono alla ricerca di altri indagati. Telefoni, computer e tablet sono stati sequestrati alla ricerca di elementi nuovi.
Sono stati ritrovati dei biglietti per prendere un traghetto e l’autobus. Michela, a quanto pare, aveva progettato di raggiungere il paese dove viveva la sorella. Un segno questo che lascia intendere che la decisione di uccidersi con un cappio al collo non fosse stata premeditata.
Arianna Denule, avvocato della famiglia Deriu, si è così espressa: “Attendiamo l’esito delle attività in corso, la Procura di Tempio e i carabinieri stanno lavorando in modo eccellente e con grande determinazione”.