Carlo Ceruti e Danilo Di Trapani, responsabili della Commissione Sia hanno cosí spiegato:
“L’andrologo deve essere punto di riferimento per parlare di questi disagi e deve saper intercettare il maschio di oggi, capirlo nella sua identità in mutamento e prendere coscienza delle sue esigenze e dei suoi problemi nelle varie età della vita. Molti giovani uomini oggi vivono in un equilibrio precario tra le illusioni della realtà virtuale e i problemi relazionali della vita vera; poi passano a un’età più adulta in cui la sessualità e la ricerca di paternità sono spesso messe in discussione da priorità di lavoro e stress di vario genere, fino ad arrivare più avanti negli anni a fare i conti con problemi di tipo organico”
Per questo motivo Sia sta promuovendo il progetto di certificazione andrologica: Il ‘bollino blù. Ecco come lo spiega la Sia in una nota:
Si tratta di un’attestazione di competenza rilasciata agli specialisti che si sottoporranno a un iter di verifica di alcuni requisiti, primi fra tutti un costante aggiornamento ed elevati standard qualitativi della prestazione. Una volta ottenuto, non sarà valido per sempre ma dovrà essere aggiornato ogni 5 anni, «per garantire ai pazienti affidabilità e credibilità del professionista inalterate nel tempo»