I sogni non sarebbero frutto dell’ozio, come diceva William Shakespeare, ma dalla chimica.
Uno studio italiano dimostrerebbe che la corteccia motoria, quell’area del nostro cervello adibita ai movimenti, è attiva anche quando sogniamo.
Lo studio è stato condotto monitorando e registrando l’attività intracerebrale e ha evidenziato un’attività elettrica del tutto simile alla fase di veglia.
Lo studio apre la strada a nuove ricerche nei confronti dei disturbi del sonno e, in particolare, al disturbo comportamentale in sonno rem, la cui peculiarità principale risiede nella comparsa di movimenti involontari o agitati durante la fase dei sogni.