Festival Berlino 2018: l’Orso d’oro va ad una donna, Adina Pintillie che con la sua pellicola “Touch me not” si è aggiudicata l’ambito premio durante la cerimonia.
Un film che è una via di mezzo tra fiction e documentario, la regista durante il ritiro del premio ha espresso il suo desiderio “vorrei che questo film ci aprisse tutti al dialogo al di là di ogni frontiera”.
Questa 68esima edizione è stata decisiva per la Pintillie che si è aggiudicata anche il premio opera con un film sperimentale che tratta temi come l’identità sessuale e le paure ad essa legate. In Touch me not assistiamo al cammino di una donna che non vuole essere toccata e che ricerca nelle altre persone il senso stesso del contatto.
Festival Berlino 2018: le statuette assegnate
L’orso d’argento Gran Premio della Giuria è andato alla polacca Malgorzata Szumowska con il suo “Mug”.
L’Italia quest’anno è rimasta a bocca asciutta, l’unico film in concorso “Figlia mia”, con le interpretazioni di Laura Golino e Alba Rohrwacher, non si è aggiudicato nulla.
Gregorio Franchetti conquista però una menzione speciale nella sezione Generation Kplus con il suo “Cena d’aragoste”.
Migliore regia: Isle of dog di Wes Anderson, un simpatico Bill Murray ritirando il premio ha affermato “sono arrivato con i cani e riparto con un orso”.
Orso d’argento Alfred Bauer: Las Herederas di Marcelo Martinessi.
Miglior attore: Anthony Bajon per La prière.
Miglior sceneggiatura: Manuel Alcalà e Alonso Ruizpalacios con Museo.
Miglior contributo artistico: Elena Okopnaya per Dovlatov.
Miglior attrice: Ana Brun per Las heredas.
La Brun ha voluto dedicare il premio alle donne del suo paese: “Vorrei dedicare questo premio alle donne del mio Paese, il Paraguay, che sono delle combattenti.”
La Germania riporta a casa soltanto l’amaro in bocca, “In the Aisles” di Thomas Stuber non ottiene nulla, così come il norvegese “U:Juli 22”, su cui le aspettative erano alte.