I supremi giudici hanno respinto il ricorso del pm del Tribunale dell’Aquila contro il non luogo a procedere emesso dal Tribunale dei minori del capoluogo abruzzese nei confronti di dieci ragazzi (sei femmine e quattro maschi) che avevano girato ad altri (e, da questi, ad altri ancora) i selfie osè ricevuti dalla loro amica.
Questa la motivazione:
deve essere punita la diffusione del «materiale raffigurante un minore tout court, indipendentemente da chi e come l’abbia prodotto (quindi, anche nel caso in cui sia stato realizzato autonomamente dal minore medesimo)».
Cosa significa tutto ciò?