Attenzione ai selfie, uccidono più degli squali

I selfie? Provocano più morti degli squali. La notizia è reale, anche se sembra incredibile. Nel 2015, gli autoscatti hanno ucciso più di uno dei massimi incubi della civiltà contemporanea: gli squali. Sembra assurdo.

Il problema è così grave che addirittura diversi governi hanno iniziato ad architettare dei provvedimenti di sicurezza per evitare questi avvenimenti. In alcune scuole si terranno delle lezioni per sensibilizzare i ragazzi. Cartelli e avvisi anche in California, dove nascono delle “no-selfie zone”. L’ultimo poveretto, è stato un turista giapponese di 66 anni precipitato dalle scale tentando di fotografare lo spettacolare Taj Mahl in India mentre provava a scattarsi un selfie. Questi episodi sono delle prove tangibili del fatto che l’essere umano ha bisogno di tempo per abituarsi a nuovi “ecosistemi sociali” sempre più totalizzanti e invasivi.

La regola è quella del “safe selfie” cioè selfie sicuro: lo scorso settembre un uomo, padre di due bambini, si è ucciso tentando di scattare un selfie con un fucile carico, mentre, il mese scorso, uno spagnolo si è fatto incornare a morte da un toro mentre cercava di fotografarsi durante una corsa. La sensibilizzazione è fondamentale, ci mancherebbe, ma il fatto che queste morti ci sembrino quasi una beffa vuol dire che stiamo sottovalutando il problema, al contrario dei sempreverdi squali che rimangono tra le nostre più terribili paure.0101

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