In fondo mi chiedo, perché chiamarle con nomi strani e convenzionali? Dove sta scritto che non può esserci poesia anche se due persone non stanno assieme? Che due persone non possano andare a letto una ed una sola volta e amarsi follemente? Le parole da sole non significano niente. Un ” ti amo ” che non fa tremare non è vero. ” Stiamo assieme ” è solo un modo di dire, il fatto di specificarlo, non è ciò che permette di amare. Allo stesso modo, non dirlo, di certo non lo impedisce. Il più delle volte facciamo carne da macello dei nostri corpi in seguito ad una forte delusione, diciamo che abbiamo amato troppo per farlo di nuovo. Ma esattamente da cosa siamo rimasti delusi? Da qualcuno o da noi stessi? In effetti, a pensarci, quante volte abbiamo sentito qualcosa che non andava in quel rapporto prima che crollasse? Solo che non abbiamo dato importanza a quello che sentivamo, c’erano quelle due famose parole, ” stiamo assieme ” che avrebbero sistemato tutto. Così iniziamo a chiedere altre parole e mettiamo di lato quello che sentiamo. parole del tipo ” dimmi che va tutto bene “, oppure, ” dimmi che mi ami ” o ancora, ” mi stai mentendo? “.
C’era un momento, in cui queste parole non esistevano, in cui guardarsi, sfiorarsi, lasciava intendere tutto. Immediatamente. Capivamo al volo se era il caso di tacere o continuare a parlare, di andare a letto assieme o lasciar perdere per quella volta. E non c’era nessun ” stiamo assieme ” ad assicurare la fedeltà dell’uno all’altro, c’era la caccia ogni giorno tra quei cuori che si parlavano in un modo molto più silenzioso ma molto, molto più loquace. E anche se non sai spiegare come, sai comunque che è vero.
E quindi? Cosa è successo? Davvero siamo stati delusi da qualcuno, o ammettiamo che anche a noi è capitato di preferire la bella favoletta ad una verità un po più scomoda? Non perché sia brutta, ma semplicemente perché richiede un po più di impegno, quindi, per forza di cose, non è comoda. Come tutte le altre cose nella vita. come imparare a camminare e parlare, devi impegnarti, punto.
C’è sempre tanto, tanto da imparare. Imparare a trovare l’equilibrio. E l’equilibrio si trova momento per momento, mica parlando o leggendo i libri. E’ come stare sospesi su una fune, non ti basta saperlo, devi trovarlo per davvero! Tutto ha un equilibrio, per camminare, dobbiamo accettare la gravità.
Per volare, le leggi della fisica, per parlare dobbiamo accettare che non possiamo sbattere i pugni per ogni cosa che vogliamo. Per amare, beh, per amare in qualche modo bisogna accettare tante verità. Che non possiamo avere sempre tutto e subito, che non abbiamo niente di speciale ma che dobbiamo renderci speciali, che in coppia non c’è nulla di scontato ma solo conquistato.
Che l’amore tra due persone non è mai fedele perché per esserci amore si devono amare almeno due persone. Noi stessi e il nostro partner. L’equilibrio sta proprio lì, tra l’amore che diamo ad altri e quello che diamo a noi stessi.