L’amore bollente spesso può diventare un tarlo. Una fissazione.
Una vera patologia, che alla lunga può portare all’infelicità.
Si chiama ninfomania.
La parola deriva dal greco Nymphe= sposa e Mania= mania e venne usata per la prima volta dal medico francese Bienville nel suo studio La ninfomania, ovvero trattato sul furore uterino.
Inizialmente considerata una perversione, poi una patologia a partire dal 1992, l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’ha inserita tra i disturbi dell’ipersessualità, insieme al suo corrispondente maschile, la satiriasi, per descrivere quella ricerca compulsiva e mai soddisfatta di rapporti sessuali.
La ninfomania può avere sia cause psicologiche che biologiche; dal punto di vista organico, può essere scatenata dalla somministrazione di ormoni e da sostanze afrodisiache come la yohimbina, ma anche da alcune malattie che determinano una perdita dei freni inibitori e del controllo degli impulsi.
Dal punto di vista psichiatrico può essere la conseguenza di patologie schizofreniche o maniacali che portano a uno scarso controllo della sessualità.