Un appiattimento morale e cognitivo che non lascia scampo. E’ quello che può accadere a chi usa troppo i social network.
E’ il risultato di studi scientifici che confermano come l’utilizzo di Facebook e altri strumenti di comunicazione a lungo andare cambierà la struttura del pensiero umano.
Rimanere sui social per molte ore al giorno diminuisce il pensiero riflessivo e rende meno importanti gli obiettivi morali degli utenti.
Dicono gli studiosi: “Il web sta cambiando la maniera nella quale pensiamo, leggiamo e ricordiamo”. La causa è la velocità della comunicazione via internet, dove messaggi, tweet e commenti non richiedono un tempo lungo di digestione. Anzi.
“L’ipotesi dell’appiattimento” predice che “l’accesso continuo a intenernet, i mezzi sempre disponibili per rimanere connessi e i social media che ci tengono costantemente in contatto con gli altri hanno portato a un calo drammatico del pensiero riflessivo”.
Man mano che utilizziamo la comunicazione veloce, ci abituiamo allo stesso tempo a un pensiero analogamente breve e veloce. Ciò causerà un declino della riflessione, che a sua volta contribuisce al declino dell’importanza data alla moralità e all’aumento dell’importanza dell’edonismo e dell’immagine