Quando il tuo uomo confessa: “Sono omosessuale”

Quando Daniela (nome di fantasia) ha scoperto l’amante di suo marito ha sentito il peso del tradimento triplicato: dal suo uomo, da se stessa, dal loro passato. “Ho trovato un selfie nel suo cellulare, erano a letto insieme, nudi e sorridenti. Mi ha detto: sono gay, finalmente lo sai”, racconta lei, ancora incredula, un anno dopo.

Daniela ha 27 anni, quando ne aveva 22 ha sposato Massimo (nome di fantasia). Hanno dormito insieme tutte le notti della loro vita insieme, hanno cambiato casa due volte, hanno fatto sacrifici. “Ora che i figli sono grandi volevo ricostruire la nostra intimità a due, e invece”. E invece lui si è fatto beccare a letto con un altro, un mese dopo la scoperta ha fatto le valigie e “senza pudore” si è trasferito a casa del suo nuovo compagno, Luca, 30 anni.

Succede, molto più di quanto si pensi. Secondo un’indagine dell’Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami) “il 7% dei mariti tradisce con un partner dello stesso sesso contro il 5% delle donne”. Quando succede, però, va tutto a rotoli. Perché se il tradimento etero fiacca il respiro e spezza l’amore, il tradimento omosessuale stravolge l’autostima. “Ti ritrovi a guardare le foto del passato e a chiederti: lo sapeva già? Mi mentiva già? Mi ha mai amata? Come ho fatto a non accorgermene? Come lo dico ai nostri figli?”.

È una rabbia dolorosa quella delle donne che scoprono mariti omosessuali: il tradimento non è solo fisico ma anzitutto intellettuale, mette in discussione una vita intera, spazza via tutte le fondamenta del rapporto, è (quasi) imperdonabile. Perché se una scappatella è un incidente di percorso, una doppia identità è un muro contro cui si va a sbattere. “È un affronto, un umiliazione troppo grande da mandare giù: non ha tradito solo me ma tutta la nostra famiglia, i nostri figli, i miei genitori, i suoi, i nostri amici, tutto il nostro passato” confessa Daniela, riassumendo lo scenario in cui piombano le donne che si ritrovano nella sua condizione.

Le prime che si devono perdonare sono proprio le donne: “Mi sentivo colpevole verso i nostri figli e verso me stessa, per non averlo mai nemmeno sospettato. Sto iniziando a farmene una ragione e alla rabbia è subentrata la pena: ha buttato alle ortiche la sua vita, non è mai stato davvero felice con me mentre io ho una vita di bei ricordi”.

Angela ha raccontato ai suoi figli la verità: “sono rimasti senza parole, per due mesi non hanno parlato al loro padre: il suo amante ha la loro età e vederli insieme, in casa, mentre preparano la cena è stato devastante, mi hanno raccontato quando hanno deciso di affrontarlo”. Oggi si vedono una volta al mese, i rapporti sono freddi “ma prima o poi faranno pace, è il loro padre e loro sono uomini adulti, capiranno”.

Una missione che tocca anche a Daniela: “dopo una vita di menzogne Franco non ha nessuna intenzione di tornare indietro, mi invita a cena, declino imbarazzata. Un giorno, forse, lo perdonerò per avermi rubato il nostro passato, per averlo sporcato di bugie, per essere stato così vigliacco, anzitutto con se stesso. Un giorno…” si augura Angela che da qualche mese va da una terapeuta per superare il trauma.

Perché se per lenire il dolore e ricostruire il puzzle di una vita è meglio chiedere aiuto a uno specialista, da un punto di vista legale è bene sapere che se dopo le nozze uno dei due coniugi dichiara all’altro la propria (celata) omosessualità non è possibile chiedere l’annullamento del matrimonio. L’unica è chiedere la separazione, poi il divorzio e poi, un giorno dopo l’altro, ricominciare a guardare avanti. Fiduciose.

, PSDM

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