Checco Zalone, le cinque ragioni del trionfo

Checco Zalone: un fenomeno. Con incassi durante le feste di fine anno da 7 milioni al giorno.

I motivi di tutta questa grazia pensiamo siano ignoti agli stessi Zalone, al regista Nunziante, al produttore Valsecchi, che nonostante gli incassi stratosferici dei film precedenti, 43 milioni Che bella giornata e 52 Sole a catinelle, avevano solo sfiorato la soglia dei 3 milioni al giorno.

Certo, dice qualcuno, se un film lo spalmi su 1300 sale il pubblico che altro può fare? ma vediamo le cinque ragioni che rendono Zalone il fenomeno che è.

Cattiveria
Zalone è cattivo. La commedia all’italiana, al tempo in cui il nostro cinema era sintonizzato con gli spettatori, sapeva essere cattiva. E non semplicemente contro qualcuno (per quello bastano i cinepanettoni, nei quali la comicità quasi sempre origina dalla discriminazione verso un altro, più debole, di cui si ride) ma contro se stessa.

Come disse una volta Giuseppe Marotta, Alberto Sordi ne La grande guerra era grandissimo perché “dimenticava di volersi bene”. E questa è la ferocia che Zalone sa mettere nei suoi film: ricordiamo che il cantante Checco in Cado dalle nubi ottiene un grande successo perché è “meravigliosamente mediocre”.

E che possiamo dire, in Quo vado?, dell’italiano del sud mammista, infingardo e spaventato dal mondo? Zalone attacca tutti, con spirito politicamente scorretto: e in cima alla lista mette se stesso e quello che la sua figura di italiano medio rappresenta.

CONTINUA A LEGGERE L’ARTICOLO

Lascia un commento