Otto consigli per gestire il nervosismo con equilibrio

Per quelle volte che un amico o un collega ci offendono. O per quando ci sentiamo completamente assorbiti dal lavoro. Per quelle volte in cui le situazioni o le persone che ci circondano ci fanno perdere le staffe. Servirebbe una corazza in grado di assorbire lo stress e offrire protezione. Ma non che chiuda tutto fuori o che ci isoli dal mondo. Dovrebbe come un mantello donarci calma e serenità quando tutto intorno è tutto troppo irritante. Una corazza su misura. Ecco otto consigli.

Trattenere il positivo
Prendete l’aspetto positivo di ogni situazione e ponetelo al centro della mente. Mettetelo alla base di tutto e partite da lì per andare avanti. Bisogna infatti tenere presente che, ciò a cui si rivolge più attenzione, si potenzia. Lo si fa aumentare. Concentrandovi maggiormente su quanto risulta per voi utile, positivo e proficuo, lo fate crescere.

Quando vi torna in mente un’offesa
Prendete coscienza di ciò che è sgradevole e vi procura stress ma lasciatelo passare immediatamente. Distogliete l’attenzione dai pensieri che vi tormentano e rivolgetela a ciò che vi fa stare bene. Tornate con l’attenzione al momento presente. È solo quello ad essere reale, tutti i momenti che ci sono stati prima ora non esistono più.

Quando qualcuno dice qualcosa di offensivo
Prima di tutto cercare il dialogo. Quello che a prima vista può sembrare un attacco a volte è solo un’incomprensione. Se il dialogo sereno non porta a nessun risultato, se vi sembra di sbattere contro il muro, indossate la corazza: distogliete l’attenzione dalle parole offensive e concentratevi invece su ciò che di buono e utile l’atra persona può offrirvi. Riuscirete ad accettare maggiormente i difetti altrui non prestando loro attenzione.

Come staccarsi dai problemi che vi assillano
Se con la mente tornate di continuo su un argomento, se vi lasciate coinvolgere troppo, l’unica soluzione è il distacco. Fate qualche passo indietro e provate ad osservare la questione da una certa distanza. Ora che vi siete allontanati, concentratevi su di voi. Il distacco è il luogo dove coltivate l’attenzione e calmate i vostri pensieri contorti. Lì emerge la vostra creatività allo stato puro. Se volete cambiare vita il distacco è una delle più importanti fonti di energia.

Imparate ad inventarvi delle pause
Ciò che vi tormenta può imprimersi e manifestarsi nel vostro corpo. Anche i vostri muscoli, articolazioni e organi ne risentono se non vi concedete le giuste pause. Fate qualcosa completamente diverso da ciò che vi stressa. Se state sempre seduti, iniziate a fare del movimento. Se parlate molto concedetevi il silenzio. Sperimentate l’opposto, la parte mancante. Rivolgete il pensiero a qualcos’altro. Dedicatevi ad attività creative.

Domate il vostro critico interiore
Il critico interiore è quella voce nella nostra mente in disaccordo con noi. È quella voce che riesce a criticare ogni cosa. Solo individuando il modo in cui si fa sentire riuscirete a liberarvi di lui. Gli argomenti preferiti del critico interiore diventano i nostri punti deboli. È proprio lì che ci manca la corazza e dove siamo più facilmente attaccabili anche dagli altri. Quindi attenzione ai pensieri che formulate nei vostri confronti. Intercettate subito gli attacchi del critico interiore e isolateli. Lasciate cadere i commenti del critico interiore. Pensate ad altro.

Tenere a bada il lagnoso interiore
Un lagnoso interiore senza freni è in grado di condannare tutto e tutti. Per distanziarvi dai suoi pensieri bisogna saperlo riconoscere nel momento esatto in cui esce allo scoperto. Il lagnoso interiore trasforma in un incubo i piccoli problemi trascurabili, esasperandoli all’ennesima potenza. Alla fine non sono il lavoro, le altre persone o il mondo a metterci alla prova e sopraffarci. Se volete cambiare qualcosa nella vostra vita prendete la distanza dal lagnoso interiore: smettete di inveire e cambiate quello che potete cambiare.

Essere meno suscettibili al rifiuto
Finché il critico interiore continua a farla da padrone noi viviamo alla ricerca del riconoscimento: cerchiamo di sentirci apprezzati sa chi ci è intorno. In realtà è proprio questa ricerca di riconoscimento da parte del prossimo a renderci ancora più vulnerabili e instabili. Diventiamo anche troppo suscettibili nel confronto del rifiuto. Basta un rifiuto per farci perdere la testa. E in tutto questo dimentichiamo che la persona più importante siamo noi stessi. Prima di tutto abbiamo bisogno di approvazione da parte nostra e non del prossimo.

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