Ex agente Fbi: “Vi insegno a capire chi avete di fronte”

Per capire chi si ha davanti un aex agente dell’Fbi da alcuni consigli. Lei è Larae Quy, per 23 anni agente di controspionaggio nell’Fbi, oggi divulgatrice di tecniche e consigli su come “leggere” chi ci sta di fronte, controllare le emozioni, avere successo negli affari e nella vita. Ecco i suoi 9 consigli per capire chi abbiamo di fronte raccolti dal magazine Inc:

1. Classificate i comportamenti che notate negli altri
Ogni persona ha una propria peculiarità e adotta un determinato comportamento. C’è chi si schiarisce la voce, chi guarda il pavimento mentre parla, chi incrocia le braccia, chi si gratta la testa, chi muove il collo, chi strizza gli occhi, chi batte i piedi. Generalmente non si presta troppa attenzione a questi atteggiamenti o, se lo si fa, non si osserva in che occasione insorgono. All’origine di queste azioni potrebbero esserci ragione diverse: si potrebbe trattare di manierismi, oppure potrebbero essere segnali di rabbia, nervosismo, bugia. Passare in rassegna i comportamenti degli altri vi aiuterà a riconoscerli.

2. Badate alle incongruenze

Prestate attenzione a eventuali incongruenze tra il comportamento normalmente riscontrato in una persona e sue azioni fuori dal comune. Per esempio: Avete notato che un vostro importante fornitore ha l’abitudine di schiarirsi la gola ripetutamente quando è nervoso. Lo fa quando prova ad apportare modifiche al vostro accordo commerciale. E se dietro ci fosse anche dell’altro? Se notate un atteggiamento simile potrete approfondire la situazione facendo più domande di quante non ne avreste fatto in una situazione normale.

3. Prestate attenzione all’insieme dei gesti

Nessun gesto o una parola presi singolarmente significano necessariamente qualcosa, ma quando le stranezze comportamentali diventano più d’una prendete nota. Ad esempio, il fornitore non solo continua a schiarirsi la gola, ma oscilla anche con la testa e picchetta con la gamba. Fate attenzione.

4. Comparate le azioni

Avete notato che qualcuno agisce in modo un po’ diverso rispetto al normale. Spostate il focus sugli altri membri del gruppo per vedere se e in che modo la persona interagisce con loro. Cambia espressione? Cambiano postura e il linguaggio del corpo?

5. Guardatevi allo specchio
I neuroni a specchio sono monitor incorporati nel nostro cervello che riflettono lo stato d’animo altrui, ci connettono agli altri affinché possiamo capirne i comportamenti. Un sorriso, ad esempio, attiva i muscoli del sorriso nei nostri volti, mentre un cipiglio ci porta a corrugare la fronte.
Quando vediamo qualcuno che ci piace, sopracciglia e muscoli facciali si rilassano, la testa si inclina e il sangue gonfia le labbra. Se alla vostra vista il partner non contraccambia quel che voi sentite, potrebbe essere l’invio di un messaggio chiaro: non gli piacete oppure non è contento per qualcosa che avete fatto.

6. Identificate chi ha la “voce potente”
La persona più influente non è sempre quella seduta a capo tavola. Chi è sicuro di sé ha un tono di voce marcato. In una sala riunioni attorno a un tavolo è probabile che la persona più sicura sia anche quella più influente: postura espansiva, voce forte, grande sorriso. (Attenzione a non confondere voce grossa con voce potente).
Se stai per proporre un’idea a un gruppo di persone, in primis presta attenzione al leader del team, che potrebbe anche avere una personalità debole e per questo non essere la persona giusta cui rivolgersi. Anche se all’apparenza può non sembrare così, lui o lei dipendono in larga misura dagli altri nel prendere decisioni, ed è facilmente influenzato dal loro giudizio. Perciò identificate nel gruppo la “voce potente” e le vostre possibilità di successo aumenteranno notevolmente.

7. Osservate l’andatura
Spesso, le persone che hanno un’andatura strascicata, mancano di fluidità nei movimenti o tengono la testa abbassata non hanno fiducia in se stessi. Se notate questi tratti in un membro del vostro team, potreste fare uno sforzo in più per lodarlo o apprezzarne il lavoro, in modo da aiutarlo ad avere più fiducia in se stesso. Oppure, nel corso di una riunione, potreste rivolgergli delle domande affinché tiri fuori le proprie idee.

8. Identificate i verbi di azione
Quand’ero agente dell’FBI, ho scoperto che le parole sono il mezzo migliore attraverso cui entrare nella testa di un’altra persona. Le parole riflettono i pensieri, perciò in una frase è bene identificare le più significative. Ad esempio, se il capo dice che è “deciso a comprare il marchio X”, la parola portante è “deciso”. Molto probabilmente indica che: il vostro capo 1) non è impulsivo, 2) ha valutato diverse opzioni, 3) riflette sulle cose. Le parole che indicano azioni offrono intuizioni sul modo in cui una persona pensa.

, Psicologia

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