Rocco Siffredi piange: “sul set soffrivo pensando a mia moglie” – Una star del porno che in molti conosciamo, Rocco Siffredi, piange chiedendo scusa: «Scusate».
Subito dopo si alza dal tavolo dei giornalisti e si allontana coprendosi gli occhi palesemente gonfi di lacrime con un paio di occhiali. Rientra dopo qualche minuto chiedendo scusa e spiegando la sua reazione:
«Fare questo film per me è stato molto pesante».
Chi aveva mai visto Rocco Siffredi in queste vesti tenere e fragili? Lui che è sempre stato sicuro di se?!?! La star del porno si è proprio dimostrata emozionata e fragile alla presentazione della pellicola di cui è protagonista. Il documentario, dei francesi Thierry Demaizière e Alban Teurlai, è stato presentato a Venezia alle Giornate degli Autori.
Rocco Siffredi piange: “sul set soffrivo pensando a mia moglie”
Le parole di Rocco spiegano bene l’obiettivo del documentario:
«I film che cercano di raccontare il mondo del porno sono spesso negativi e angoscianti, come se il porno dovesse essere per forza qualcosa di cattivo».
«Io ho chiesto ai registi di fare un autoritratto sincero, che esponesse le mie fragilità e il mio lato umano».
«Me l’avevano chiesto in tanti, ma questo era il momento giusto».
Il documentario “Rocco” è una biografia di Rocco che viene ripreso nella preparazione del suo ultimo film. L’ultima pellicola che sanciva l’addio all’attività del porno attore. Ma Rocco non si esime dal dare una spiegazione:
«Il porno mi ha dato tantissimo, è da quando avevo 11 anni che volevo fare questo mestiere».
«A 20 anni avevo tutti contro inclusa la mia famiglia, ero isolato ma ho continuato».
«I primi problemi li ho avuti quando mi sono sposato e ho avuto un figlio».
«Ho provato un forte senso di colpa nei confronti del mio lavoro: da 24 anni torno a casa e leggo negli occhi di mia moglie la sofferenza».
«E non voglio essere ancora attivo nel porno ora che i miei figli sono adolescenti».
Non abbandonerà ovviamente del tutto ciò che è stato il suo mondo per tutta la vita. Infatti continuerà con la carriera da produttore, con l’apertura dell’Accademia del porno e con un sogno nel cassetto:
«Essere un buon nonno per i miei nipotini».